L’Osservatorio che inauguriamo vuol essere un laboratorio di pensiero, animato con interventi di spessore, un luogo di incontro aperto al contributo di esperti, di cultori della materia e di quanti avranno voglia di scambiare le proprie idee, anche dissonanti, con gli altri. Abbiamo bisogno di confrontarci partendo da stimoli che possano far emergere e crescere consapevolezza e linee di azione solide a salvaguardia dei nostri interesse. Lo chimiamo Osservatorio proprio per significare questo suo essere uno strumento al servizio della categoria, non certo una sede di decisione delle nostre linee politiche.

Stiamo attraversando una stagione di rapidi rivolgimenti dei consolidati assetti sociali ed economici del Paese. Anche il nostro settore ne è investito. La specialistica ambulatoriale esterna, da sempre al servizio del cittadino e partner insostituibile della mano pubblica, è passata non senza scossoni dal convenzionamento all’accreditamento per subire tariffe e contratti di servizio al di fuori di ogni logica di seria programmazione. Sta subendo processi di razionalizzazione etero-diretti che calano dall’alto secondo parametri dogmatici che stanno mettendo in discussione la tenuta economica di molte delle nostre imprese. Il grande capitale sta penetrando nelle crepe del colosso pubblico e molti temono che riesca nel disegno politico della sua de-strutturazione. Difensori e detrattori del sistema pubblico universale tornano a confrontarsi sull’ideologica contrapposizione tra pubblico e privato che sembrava risolta con l’ingresso in Europa.

Il cambiamento - lo sappiamo - genera comunque insicurezza, troppo spesso combattuta serrando le porte e chiudendosi in casa. Osservare dalla finestra quello che sta accadendo intorno a noi come se non ci riguardasse non è il modo migliore per tutelare i propri interessi . La storia ce lo ricorda e l’esperienza ce lo insegna. Mentre posizioni conquistate si ridimensionano altre e nuove se ne aprono, a condizione di saperne cogliere per tempo le opportunità e tradurle in iniziative concrete. Capacità tecnica, strumentazione, vocazione d’impresa e professionalità non ci mancano certo. Valorizziamole, non disperdiamole e facciamole convergere in un progetto strategico di rilancio del nostro settore, senza escludere nuove alleanze e nuovi rapporti con l’istituzione sanitaria. I risultati non mancheranno, anche se la sfida non è facile.

Questo è lo spirito del messaggio che lancio a tutti gli associati. Facciamo sentire la nostra voce in tutte le sedi scientifiche, professionali, istituzionali e politiche e a tutti coloro che hanno interesse alla sanità.

Facciamo valere il peso del nostro ruolo nel sistema di protezione della salute senza rinchiuderci nel recinto della conservazione ad ogni costo. “Conoscere per decidere” è uno dei principi della logica e la formula con la quale vogliamo inaugurare nell’ambito del sito federale una rubrica dedicata all’analisi del servizio sanitario nazionale

Sono certo che la risposta non mancherà.

Mauro Potestio
Presidente Nazionale Feder ANISAP

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